VANDALI IN AZIONE ALLA GARA ALLIEVI DI POZZARELLO

IL FATTO

Puntine sull’asfalto, tante forature e rischio cadute
POZZARELLO DI MONSUMMANO TERME(PT).- Vandali in azione con un gesto che si commenta da solo, a rovinare l’edizione delle nozze d’oro del Trofeo Nedo Bonacchi-Memorial Florio Ciampi-Mirko Lauria e Ezio Innocenti, gara ciclistica per la categoria allievi organizzata a Pozzarello di Monsummano Terme dal gruppo sportivo locale e che ha visto impegnati lungo le strade della Valdinievole, un centinaio di corridori.

Organizzazione efficace e perfetta, ma quando non te lo aspetti ecco il gesto sconsiderato di qualche sconsiderato che ha cercato di sabotare la corsa gettando sulla sede stradale poco prima del passaggio dei corridori numerose puntine e piccoli chiodi. Il gesto di questi ignoti (una bravata di ragazzini o qualcosa di più serio?) ha purtroppo messo fuori gioco o comunque complicato l’andamento in corsa a una dozzina di corridori che hanno dovuto fare ricorso all’assistenza tecnica (fortunatamente presente a spese dell’organizzazione) ovvero l’auto del cambio ruote che ha provveduto a sostituire le ruote forate per consentire agli atleti di portare a termine la gara.
“Abbiamo sostituito durante la gara 14 ruote – dice Alberto Masotti della Ciclo Sport e addetto al cambio ruote – delle quali 10 bucate con puntine e chiodi. Inoltre varie puntine anche per le gomme della nostra auto al seguito, un gesto davvero incomprensibile”.
Nessuno in fondo riesce a capire a cosa sia dovuto questo gesto che ha provocato anche il rischio di cadute nei tanti concorrenti presenti alla gara (per due volte fra l’altro i corridori hanno effettuato la ripida discesa da Montevettolini a Pozzarello) rovinando la manifestazione. In fondo nulla è stato tolto alla viabilità’ ordinaria, se non in quei due minuti durante i quali, le auto o gli abitanti non potevano spostarsi, perché era in transito la corsa, il cui passaggio è stato peraltro contenuto nel minor tempo possibile dai direttori di corsa e giudici di gara in servizio a Pozzarello.
ANTONIO MANNORI