IL RITROVO DEGLI EX CICLISTI CON BUGNO E VISENTINI

AMARCORD

Il 2° Raduno domani a Altopascio

ALTOPASCIO(LU).- Non arriverà in elicottero del quale è un ottimo pilota con tante ore di volo, ma ci sarà sicuramente anche il due volte campione del mondo Gianni Bugno alla seconda edizione della festa degli ex ciclisti degli Anni ’70-’80 e ‘90 nata per scherzo un anno fa ed in programma domani domenica a mezzogiorno a Altopascio. Ideatore della festa Nedo Pinori, ex corridore pisano, ottimo velocista protagonista anche su pista. Come nel 2015 scelto per questo ritrovo il ristorante L’Orcino di Giuliana all’interno dell’Hotel Le Cerbaie gestito dall’ex grande campione del pedale Marco Giovannetti e situato all’uscita del casello autostradale di Altopascio della Firenze-Mare. Sono 191 coloro che hanno confermato la presenza, sessanta in più dello scorso anno e questa è la conferma del crescente successo di questa festa organizzata e coordinata dal Consiglio (Pinori, Magrini, Manzi, Capocchi, Puccini, Giovannetti). E’ la grande rimpatriata degli ex del pedale, campioni e non, protagonisti di un ventennio, più o meno quello che va dal 1970 al 1990, pronti a raccontare tante storie, per rivivere insieme una fuga, un’emozione, un pezzo di vita. E non importa se spesso sono gli stessi episodi, e si son già raccontati e si racconteranno anche in futuro. La magia di quei momenti rimane intatta nel tempo.

Tanto entusiasmo per un pranzo tranquillo e festoso, ma quando dietro a un tavolo si siedono personaggi simpatici, estrosi e frizzanti come Riccardo Magrini, Marcello Bartalini, Luca Scinto, tutto può succedere………

Nel lungo elenco di coloro che hanno aderito oltre a Gianni Bugno, ricordiamo Roberto Visentini, Alessandro Petacchi, Wladimir Belli, e poi il c.t. della nazionale azzurra under 23 Marino Amadori, Andrea Tafi, Max Lelli, Francesco Casagrande, Domenico De Lillo. Ma sarà bello scoprire altri personaggi che con entusiasmo hanno aderito a questo raduno per rievocare il passato ma anche per parlare del presente e del futuro del ciclismo.

Antonio Mannori