LUTTO – LA MORTE DI FABRIZIO FABBRI

Nella foto : Fabrizio Fabbri primo da destra

QUARRATA(PT).- E’ morto all’ospedale di Cisanello a Pisa attorniato dai suoi familiari, la moglie Loretta, i figli Fabio e Francesco, Fabrizio Fabbri, un bel campione di ciclismo, per bravura, grinta, carattere, tenacia, e uno splendido esempio come uomo. A loro aveva espresso anche un desiderio prima di chiudere per sempre gli occhi, quello di dare la notizia della sua morte quando i funerali in forma strettamente privata erano già avvenuti. Gli ultimi attimi della sua vita terrena li ha voluti trascorrere con i suoi cari. Un paio di anni fa aveva iniziato a lottare contro il “nemico”, si è battuto fino alla fine, ma ha dovuto cedere. Fabrizio è stato un bel campione del ciclismo Anni ’70. Era nato a Ferruccia di Agliana in provincia di Pistoia il 28 settembre 1948. Iniziò a distinguersi da allievo, nei dilettanti, poi il passaggio nei professionisti. Grande temperamento, al servizio di campioni come Francesco Moser e Felice Gimondi, ma anche in grado di mettere la ruota davanti a tutti e vincere belle corse in tutto una ventina. Ricordiamo il Giro di Puglia a tappe, due volte il Gp Industria e Commercio a Prato, la Tre Valli Varesine ed il Giro dell’Appennino, una tappa al Giro di Svizzera e tre al Giro d’Italia da lui disputato nove volte. Ha preso parte a 6 Campionati Mondiali su strada, dal 1973 al 1978, vestendo la maglia azzurra della Nazionale Italiana, miglior piazzamento 13° a Montreal. Disputò anche un Tour de France e due Giro di Spagna. Ma il ciclismo lo ricorda anche come grande amico di Alfredo Martini (quanti viaggi caro Fabrizio a Sesto Fiorentino), nonché apprezzato direttore sportivo con la Casini Vellutex nei dilettanti, prima dei dieci anni (dal 1993 al 2002) trascorsi con la Mapei guidando fior di campioni compreso il compianto Franco Ballerini. Ha ricevuto vari riconoscimenti per la sua carriera, come il Premio Filotex ed il Timone D’oro nel 2014 da parte dell’ADISPRO. Una persona disponibile, che amava conversare e che da anni risiedeva con la famiglia a Quarrata. In questo momento di dolore giungano le espressioni di sincero cordoglio da parte di tutto il movimento ciclistico regionale.