L’EVENTO: OMAGGIO DELLO STAFF AZZURRO A FRANCO BALLERINI

 

Il gruppo presso la tomba di Franco Ballerini

Lo staff tecnico azzurro del ciclismo ha reso omaggio alla memoria di Franco Ballerini al cimitero di Casalguidi in provincia di Pistoia, mentre quest’anno non è stato possibile per il gruppo recarsi a casa di Alfredo Martini a Sesto Fiorentino in quanto le figlie di Alfredo, Silvia e Milvia, erano impegnate per un’altra cerimonia ed è stato impossibile evitare la concomitanza. Una cerimonia ormai tradizionale di questi tempi per ricordare figure indimenticabili. Il gruppo si è ritrovato presso il cimitero di Casalguidi dove riposa dal febbraio 2010 Franco Ballerini. C’erano la moglie Sabrina con il padre Luigi e il cognato Luca Bardelli, e si è ripetuta la solita commozione davanti alla tomba del “Ballero”. C’erano Davide Cassani, per 8 anni alla guida della nazionale azzurra, Marino Amadori riconfermato due settimane fa responsabile tecnico per la categoria Under 23 maschile, Marco Velo già collaboratore di Cassani, e nominato di recente c.t. crono strada, dirigenti in rappresentanza della Federciclismo, meccanici, massaggiatori, collaboratori e addetti ai lavori dello staff azzurro, oltre agli immancabili Franco Vita e Marco Mordini, scudieri e accompagnatori inseparabili di Alfredo Martini. Dopo la sosta a Casalguidi il gruppo si è trasferito a Carraia di Calenzano presso il ristorante “Gli Alberi” dei fratelli Rossano e Leandro Becheroni, da sempre tradizionale ritrovo del ciclismo. Qui un commosso e con gli occhi lucidi, Davide Cassani, ha tenuto a ringraziare in maniera sentita, tutti i suoi collaboratori per l’opera prestata durante gli 8 anni in cui è stato il coordinatore delle squadre azzurre di ciclismo. Cassani ha anche aggiunto di “essere sempre attivo ed impegnato nel ciclismo, uno sport per lui inseparabile, e di essere già al lavoro per allestire in futuro un gruppo sportivo “.

Proprio a chiusura del ritrovo a far visita allo staff azzurro e salutare gli amici, è arrivato anche Sonny Colbrelli reduce dalla cerimonia del Giglio D’Oro tenutasi a un paio di chilometri di distanza.

                                   Antonio Mannori