LA RINASCITA DELL’ATTIVITA’ SU PISTA IN TOSCANA

IL PUNTO

Movimento in crescita e sono arrivati risultati importanti
Ora si spera anche negli juniores e nei direttori sportivi

FIRENZE.- E’ una Toscana che cresce quella della pista, il gap da Regioni tradizionalmente più forti e soprattutto con un numero di impianti superiore, è diminuito e lo si è visto tanto per non andare lontano nel tempo ai recenti Campionati Italiani giovanili di Busto Garolfo. Un oro, tre argenti, un bronzo, tanti altri piazzamenti, quarti, quinti e qualche altro ancora che non portano medaglie ma è testimonianza di una presenza degli atleti toscani in tutte le categorie impegnate nei tricolori e nelle varie specialità, di una crescita generalizzata. Le ultime due stagioni hanno visto la Toscana protagonista. Già nel 2015 ci furono due titoli italiani a livello giovanile e vari piazzamenti con un lavoro di ristrutturazione e razionalizzazione del settore iniziato dal coordinatore Giancarlo Del Balio e con la nomina del nuovo responsabile tecnico del settore l’ex corridore Antonio Fanelli. Anche i due Centri di Specializzazione, Firenze e San Vincenzo furono oggetto di particolare attenzione e dall’anno scorso, su questo non ci sono dubbi, è ripartita l’attività.
Non interessa qui parlare dei singoli protagonisti quanto della strategia attuata per l’incremento dell’attività. Un altro dato. L’anno scorso ai campionati italiani su pista la Toscana non prese parte a nessuna prova di squadra, questa volta invece era presente nella categoria allievi inseguimento a squadre (maschi e femmine) dove ha centrato addirittura il titolo con le quattro magnifiche ragazzine ed ottenuto un ottimo quarto posto con il quartetto maschile. La Toscana e questo non c’è dubbio è un altro aspetto, deve fare i conti con soli due impianti, che hanno entrambi problematiche. A Firenze quella di non potere usufruire dell’impianto con continuità dalla primavera a fine estate, l’impianto di San Vincenzo è lontano da raggiungere per molte società e atleti. Due aspetti che vanni tenuti sempre presenti, e per Firenze visti i buoni rapporti con l’attuale dirigenza del Club Sportivo Firenze che ha in gestione gli impianti, è auspicabile un rapporto nuovo e che consenta un maggiore utilizzo del Velodromo Enzo Sacchi. Questa crescita dell’attività su pista è il frutto di un diverso approccio che il tecnico regionale Antonio Fanelli ha saputo assieme agli altri addetti ai lavori instaurare con le società, con i direttori sportivi ed i dirigenti. A quest’ultimi va il merito di avere messo a disposizione giovani affidabili, preparati, per avere svolto l’attività su pista con passione, impegno, in una parola sola averci creduto. Ed oggi ai primi di agosto c’è un clima diverso, il numero dei praticanti e degli iscritti ai due Centri ha toccato cifre record, si è aperto un altro fronte quello dell’insegnamento a un gruppo di giovanissimi e come ci si deve comportare su pista, mentre sul piano promozionale servono anche iniziative come le cinque serate svoltesi durante il mese di luglio con un gruppo di una quarantina di cicloamatori.
Il presidente del Comitato Regionale Toscano Giacomo Bacci, è pienamente soddisfatto.
“Un lavoro che ha portato ai magnifici risultati ottenuti nelle ultime due stagioni, che apre nuove prospettive per il futuro e che è il frutto di un lavoro di gruppo e di squadra, che ho sempre inteso perseguire sia per l’attività su pista che in altri settori. Le società, i loro atleti in primis, i loro dirigenti e direttori sportivi ci hanno seguito, e quindi meritano i complimenti ed il grazie di tutto il Comitato, che voglio estendere ai dirigenti che operano nei vari incarichi a partire dal coordinatore Giancarlo Del Balio”. Un quadro rose e fiori, ma qualche spina non manca, è quella relativa ai pochi atleti juniores che praticano attività. L’otto settembre prossimo a Firenze ci sarà una giornata particolare. Si festeggerà i risultati ottenuti, organizzando una riunione e l’idea quella di assegnare anche i titoli toscani juniores naturalmente in presenza di un numero adeguato di corridori. In questa categoria si tende a dare colpa più ai direttori sportivi che non agli atleti della mancata attività su pista. Con uno sforzo comune si può migliorare anche in questa categoria?
ANTONIO MANNORI