IL GIRO DEL MONTALBANO LA “CORSA” DI LEONARDO DA VINCI

LA NOVITA’

Presentata la gara tra passato, presente e futuro

BACCHERETO(PO).- Il Giro del Montalbano tra passato, presente e futuro. La sua storia prestigiosa iniziata nel 1954 (e c’è chi come il presidente del G.S. Bacchereto Luciano Lenzi ha visto tutte e 62 le edizioni) con tanti campioni che hanno preso parte alla gara. Il presente con l’edizione n. 63 delprossimo 8 luglio riservata agli élite e under 23, appena presentata nella sala del cinema-teatro di Bacchereto. Il futuro con la richiesta a suo tempo presentata, per organizzare il Campionato Italiano under 23 nel 2019 anche perché il prossimo sarà un anno importante. Ricorrono infatti i 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci (2 maggio 1519), che con Bacchereto ebbelegami particolari in quanto da giovanissimo quello che sarebbe divenuto un genio ed un talento, abitò per una decina di anni a Bacchereto dove risiedeva la nonna Lucia. Per questo nel 2019, indipendentemente se sarà assegnata o meno la prova tricolore, il Giro del Montalbano avrà in palio il 1° Trofeo Leonardo Da Vinci come ha annunciato il direttore dell’organizzazione Marco Degl’Innocenti che assieme a Massimo Orlandi, Franco Chiuchiolo, Marco Fuochi (presidente della Seanese Corse) ed a un gruppo di encomiabili collaboratori, lavora per l’allestimento della corsa. Alla cerimonia sono intervenuti i dirigenti del ciclismo Bacci, Iozzelli, Buggiani, Dolfi, Fuochi, Cambi, Savelli, Vezzosi, il consigliere della Regione Toscana Nicola Ciolini, l’assessore allo sport del Comune di Carmignano Stefano Ceccarelli, Elisabetta Nencini figlia del grande campione di ciclismo mugellano, i corridori in attività Bernardinetti, Piselli e Bellini. Il 63° Giro del Montalbano che ricorderà Luigi Bellini (altro storico dirigente) e Marcello Fossi, sarà valido per le coppe Cecchi Logistica, Comune di Carmignano, Pol. Bacchereto, Trofeo Vera Carni Più. Percorso cambiato; più lungo (139 Km), più impegnativo con tre passaggi dalla salita di Seano e due volte Madonna del Papa. Un’edizione tutta da vivere quella dell’8 luglio.

                                ANTONIO MANNORI

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