GIOVANNI RUGI E FRANCO BITOSSI 60 ANNI DOPO…………ASSIEME

LA STORIA

E l’ex “Cuore Matto” torna sul mondiale perso a Gap

AMICIZIA E RICORDI:

CARRAIA DI CALENZANO(FI).- L’idea della serata per festeggiare i 78 anni di Giovanni Rugi è stata di Roberto Alessi, imprenditore di Signa, grande appassionato di ciclismo e amico di Giovanni. Ha invitato una ventina di persone tra le quali l’ex grande campione di ciclismo Franco Bitossi, l’assessore allo sport del Comune di Signa Marinella Fossi, addetti ai lavori come Alessandro Lazzerini, presidente del Gruppo Motociclisti Pistoiesi, Gianluigi Parenti direttore sportivo del Team Sestese, Carlo Taccetti sponsor del Malmantile Gaini Vibert Italia, Maio Tanuccio, Florio Corsinovi, 93 anni, e direttore sportivo di Bitossi all’inizio della carriera. Giovanni Rugi, meritava una serata come questa. Persona perbene, pacata, conosciuto da tutti, ha incontrato a 60 anni di distanza Franco Bitossi con il quale gareggiò “e la prima volta – dice Giovanni- vinsi io”. Qualche stagione assieme poi Bitossi spiccò il volo verso grandi traguardi.

“Io –dice Giovanni- ho vinto poco, 5 gare in tutto, una su pista. La mia prima squadra da esordiente fu la Don Cuba di Firenze, poi allievo nell’Assi Virtus e nel Porto di Mezzo, quindi Donizetti Furieri a Signa e Amici dello Sport a Comeana. Certo Bitossi si vedeva che era bravo seppur giovanissimo. Sono veramente felice di essere stato accanto a lui in questa serata che l’amico Alessi ha voluto organizzare nel locale “Gli Alberi” dei fratelli Becheroni”. Premiati sia Giovanni Rugi che Franco Bitossi che è tornato sul quel mondiale di Gap in Francia del 1972 perso negli ultimi metri e vinto da un altro azzurro Marino Basso.

“Avrò anche cambiato traiettoria perdendo qualche metro sul rettilineo di arrivo in leggera salita – dice Bitossi – sicuramente rimasi piantato, le gambe mi si bloccarono, certo alle spalle si poteva fare qualcosa di meglio per proteggermi”. Bitossi ha raccontato altre sfide della sua carriera chiusa con 169 vittorie prima di dedicarsi con successo alle bocce. Accanto a lui Giovanni Rugi sorpreso, felice e commosso (era stato invitato a cena ma all’oscuro della serata e degli ospiti presenti). Settantotto anni e non sentirli, una bella storia di amicizia rievocata “e che solo il ciclismo sa offrire -diceva il grande Alfredo Martini- perché incontri in bici per strada uno che non conosci e dopo qualche chilometro ne diventi amico”.