DONNE: LA CUBANA SIERRA SI RICONFERMA LEADER VINCENDO LA CRONO

La cubana Arlenis Sierra al via della cronometro di Campi Bisenzio

La solita cronometro nel centro di Campi Bisenzio con due curve all’inversione di marcia e lunga 2 Km e 220 metri, ha aperto il venticinquesimo Giro della Toscana-Memorial Michela Fanini alla quale prendono parte 24 squadre (unica formazione assente la bielorussa Cycling Club Minsk, fermata dalle autorità sanitarie del Paese dell’Est all’aeroporto mentre si imbarcava per l’Italia) per un totale di 147 atlete. La prima a prendere il via Vittoria Ruffilli, l’ultima Lianne Witkin della Israel National Team. Come due anni fa ha vinto confermando le sue ambizioni di fare il bis nella corsa toscana da lei vinta nel 2019, la ventinovenne cubana Arlenis Canadilla Sierra che ha così conquistato la prima maglia rosa del Giro che festeggia quest’anno le nozze d’argento. Superba la prova dell’azzurra Martina Alzini della Valcar Travel & Service che ha conquistato il secondo posto.

ORDINE DI ARRIVO: 1)Arlenis Canadilla Sierra (A.R. Monex), Km 2,220, in 2’59”33, media Km 44,566; 2)Martina Alzini (Valcar Treavel & Service) 3’04”86; 3)Karolina Kumiega (Nazionale Polonia) 3’05”28; 4)Maike Van Der Duin (Drops –Le Col) 3’05”38; 5)Agnieszka Skalniak (Polonia-Mat Atom) 3’06”31.

LA TAPPA DI DOMANI: Domani sabato la prima tappa di km 116,8 con partenza ed arrivo a Segromigno in Piano in provincia di Lucca. Previsti 4 giri di ventuno chilometri pianeggianti quindi il finale impegnativo per la presenza dell’insidioso strappo di Valgiano a soli sei chilometri dal traguardo. Il via ufficiale a mezzogiorno, l’arrivo attorno alle ore 15. In mattinata un paio di iniziative, con la gara podistica “Lo sport per la vita” con partenza dalla Piazza della Chiesa a Segromigno in Piano alle 8,30, e la celebrazione alle ore 10 della Santa Messa nel ricordo di Michela Fanini nell’adiacente chiesa, cui seguirà qualche istante prima della partenza ufficiale, l’omaggio dell’intera carovana del Giro sulla tomba dove riposa Michela.

Antonio Mannori